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Il Giglio Iris Florentia: L'Antico Simbolo di Firenze

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  • 25 lug 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Il mito è bellissimo. L'iris, presente in natura in diverse tonalità di colore grazie anche alle specie chiamate giaggioli, ha ereditato il nome di Iride: la ninfa dell'arcobaleno, messaggera di Giunone, che lanciandosi dal monte Olimpo crea un arco colorato tra il cielo e la terra, un ponte di luce che mette in comunicazione il mondo degli dei con quello degli uomini. Quando arriva la primavera l'iris svetta poderoso nelle campagne toscane,

Il giglio iris florentia, conosciuto anche come giaggiolo, è da oltre mille anni il simbolo di Firenze. Questo fiore speciale, chiamato anche iris, ha un significato profondo per tutti i fiorentini. Pur essendo scientificamente noto come iris, nel dialetto locale è sempre e solo il “giglio”: il giglio del gonfalone di Firenze, il giglio viola della squadra di calcio Fiorentina. Firenze stessa è spesso soprannominata “la città gigliata”.

L’iris cresce spontaneamente lungo la valle dell’Arno e nelle colline del Chianti, presentando varianti di colore come l'Iris Pallida (viola chiaro), l'Iris Germanica (viola scuro) e l'Iris Florentina (bianco venato d’azzurro). Passeggiando per la campagna fiorentina o del Chianti in primavera, l’iris viola è ovunque, adornando campi, uliveti, giardini e boschi.

Origine e Storia del Giglio di Firenze

Originariamente bianco su sfondo rosso, il giglio fiorentino fu trasformato in rosso su campo bianco dai guelfi nel 1266. Il “giglio” è simbolo della città fin dall’XI secolo, con leggende che lo collegano alla dea Flora e alla fondazione romana di Firenze nel 59 a.C. Durante il Medioevo, il giglio bianco con venature azzurre era simbolo di purezza e associato alla Madonna.

Il simbolo fu utilizzato dai fiorentini già nella Prima Crociata (1096-1099). I guelfi, nel 1251, invertendo i colori del giglio, segnarono la loro vittoria sui ghibellini. Anche Dante, nella Divina Commedia, menziona il giglio come simbolo glorioso di Firenze.

Nel 1811, il governo napoleonico tentò di sostituire il giglio con un nuovo simbolo, ma il forte dissenso dei fiorentini preservò il simbolo originale. Il giglio, privo degli stami, è tuttora presente sugli stendardi di vari comuni della provincia, come Castelfiorentino e Scarperia.

Il Fiorino: La Moneta di Firenze

Nel 1252, Firenze coniò il primo fiorino d’oro, moneta di scambio di 3,54 grammi a 24 carati, raffigurante il giglio e San Giovanni Battista. Divenne presto la moneta preferita in Europa, grazie alla potenza bancaria fiorentina, con sottomultipli come il fiorino d’argento e il fiorino di rame.

Il Giaggiolo: Un Fiore di Inestimabile Valore

Pochi coltivatori di giaggiolo (Iris Pallida) rimangono nel Chianti. Questo fiore è prezioso per le essenze estratte dai suoi rizomi, utilizzate nei profumi francesi più raffinati da secoli.

Il Mito dell'Iris

L'iris, derivato dal nome della ninfa dell'arcobaleno Iride, simboleggia il ponte tra cielo e terra. In primavera, svetta nei campi europei, spesso associato alla Madonna. Nell'arte fiamminga, come nel Trittico Portinari, l'iris appare nelle scene sacre. Linneo classificò il "giglio" di Firenze come Iris Florentina.

Interessante è la vicenda del "giglio di Francia," legata al re Luigi VII che, dopo una battaglia in un terreno ricco di iris, adottò il fiore come simbolo di vittoria, con "fleur de Louis" che divenne "fleur-de-lys" (giglio).



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